Da una recensione di Maria Teresa Palitta:
...Il sogno è implicito nella contemplazione, la quale fluisce come nettare: lavare il mondo o partire dalla citta' distrutta, godere l'ombra dei pergolati o immergersi nelle acque terse; lodare i capolavori di un'epoca o mostrare l'eleganza di un corpo, fornisce all'Autore quel principio balsamico che caratterizza lo stile. ...Piero Gentilini vive in virtù della vita per la quale intona la sua lode; una lode basata sulla sobrietà individuale, che si incastona - come una perla vivente - nell'essenza globale. Nella moltitudine sceglie geometrie e sembianze con le quali organizzare il concreto, perché egli è autentico e osa raffigurare la vita nelle fasi armoniche. Non si lascia distrarre dalla decadenza. Preferisce avanzare, come i profughi nella città distrutta. Lo sguardo stupefatto di un solo individuo che fissa le mura decomposte e ha un nodo di rimpianto. Difficile stabilire la bellezza di un casolare o di un terrazzo invaso dal sole, se questi indicano il patrimonio dell'intelletto, il quale opera dove ama e non si cura d'altro se non di spargere i semi che fecondano l'essere. Così si forma il giardino delle "temperanze" con le quali il suono si fa canto. Non solamente arte. Maria Teresa Palitta. .............................................. From a review of Maria Teresa Palitta: The dream ... is implicit in contemplation, which flows like nectar: Wash the world or from the city 'destroyed, enjoy the shade of the pergolas or dive in crystal clear water; praise masterpieces or show off the elegance of an era of a body, the author provides the principle balsamic that characterizes the style. Gentilini ... Piero lives in virtue of the life for which sings his praise, a praise of frugality individual, which embeds itself - like a pearl living - in essence global. In the multitude chooses geometry and appearance by which to organize the concrete, because he is authentic and dares to portray life in the early stages harmonics. Is not distracted by the decadence. Prefers advance, such as refugees in the destroyed city. The astonished gaze of one individual laying down the walls decomposed and has a knot of regret. Thus is the garden of "tempering" with which the sound becomes a song. Maria Teresa Palitta. |
Da una recensione della Galleria Farini Concept:
...Definire eclettica l’ispirazione di Piero Gentilini non è forse abbastanza e, allora, a parlar per lui sono le variegate espressioni tecniche e formali con cui affronta lo sguardo sul nostro mondo e sul nostro tempo. Sul finire degli anni Duemila, infatti, il suo lavoro è virato verso forme digitali. L’opera qui presentata deriva dalla volontà dell’artista di avviare un progetto in grado di comporre lavori realizzati a partire dalle pressoché infinite possibilità offerte dalle tecnologie multimediali, attraverso l’unione di fotografia e computer grafica e che nella riproduzione servita dalla stampa giclée offre una altissima risoluzione. In un lavoro come quello qui presentato, Gentilini opera la costruzione di una nuova dimensione, a metà strada tra il realismo fotografico offerto dalla immagine principale e la successiva sovrapposizione di nuovi spazi, che ampliano, modificano il dato sensibile creando uno scenario a tratti onirico, che guarda al linguaggio dei mass media ma lo fa mediante un’intenzione contemplativa ed evocativa. La fantasia diventa luogo prediletto in cui costruire un parallelo universo immaginario, specchiante la realtà ma offrendone una visone alterata, no perturbante ma, certamente, essenziale e sul filo di un’estetica concettuale con profonde radici emozionali. .............................................. From a review of the Farini Concept Gallery: ...Defining eclectic Piero Gentilini's inspiration is perhaps not enough, and then talking about him are the varied technical and formal expressions with which he looks at our world and our time. At the end of the 2000s, in fact, his work turned to digital shapes. The work presented here stems from the will of the artist to start a project that can compose works made from the almost infinite possibilities offered by multimedia technologies through the union of photography and computer graphics and that in the reproduction of the giclée print offers A very high resolution. In a work such as the one presented here, Gentilini operates the construction of a new dimension, halfway between the photographic realism offered by the main images and the subsequent overlapping of new spaces that expand, modify sensitive data by creating a dreamlike scenario, Who looks at the language of the mass media but does it through a contemplative and evocative intention. Fantasy becomes a favorite place to build a parallel imaginary universe, mirroring the reality but offering an altered, not perturban but, certainly, essential mink, and on the thread of a conceptual aesthetic with deep emotional roots. |
Da una recensione di Luciano Carini:
...è ormai un nome affermato dell'attuale panorama artistico nazionale. Il mio incontro con questo artista è avvenuto... alla quarta edizione della Triennale di Roma, dove sono stato letteralmente affascinato da una sua opera esposta a Palazzo Velli. Un'opera dominata dalla geometria e dal silenzio e facente parte del vasto e variegato repertorio della Digital Art, per la sua particolare tecnica esecutiva che, nelle varie fasi della realizzazione, tende sempre a coinvolgere lo spettatore in un interessante rapporto di attiva e dinamica partecipazione. Piero Gentilini, infatti, appare letteralmente attratto e affascinato dallo spazio inteso come entità magica e misteriosa come elemento da sondare e gradualmente scoprire e analizzare. Segno e colore vengono così a creare giochi prospettici, lontananze e profondità capaci di creare l'illusione ottica della geometria e immergere l'osservatore in dimensioni altre, rarefatte e sospese, oltre il puro visibile. Il nostro artista, insomma, con il suo segno e il suo gesto pittorico, attira lo sguardo dell'osservatore all'interno della sua costruzione visiva e dentro l'illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale. Luciano Carini. .............................................. From a review by Luciano Carini: ... is now an established name of the current national artistic panorama. My meeting with this artist took place ... at the fourth edition of the Triennale di Roma, where I was literally fascinated by a work of his exhibited at Palazzo Velli. A work dominated by geometry and silence and part of the vast and varied repertoire of Digital Art, for its particular executive technique which, in the various stages of its realization, always tends to involve the viewer in an interesting relationship of active and dynamic participation. . Piero Gentilini, in fact, appears literally attracted and fascinated by space intended as a magical and mysterious entity as an element to be probed and gradually discovered and analyzed. |